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Il castello malato

A Palombara, il forte vento di qualche settimana fa, ha provocato danni ancora visibili un po’ su tutto il territorio: alberi abbattuti, tettoie e cartelloni divelti, tegole di tetti di abitazioni private volate per la vie del paese.I danni sono ancora evidenti in molti luoghi, in particolare, al cimitero, in piazza Vittorio Veneto, e al centro storico.

In situazione grave, oltre che pericolosa, è il tetto del Castello Savelli. Una situazione già precaria ma che ora rischia di precipitare. I danni si notano un po’ dappertutto: lungo il muro del soccorso, dal castello sino al torrione in piazza, il percorso è pieno di calcinacci e tegole a pezzi; un po’ su tutti i tetti della struttura tegole mancanti e grondaie divelte. Questo evento naturale ha alimentato un degrado della struttura che persiste da tempo.

Al di là delle belle parole e dei buoni sentimenti, il castello Savelli è seriamente malato.

Ricordiamo che già la sala delle Capriate è stata chiusa ed è inagibile per motivi di sicurezza per via delle infiltrazioni d’acqua che la stanno compromettendo, speriamo non in modo irrimediabile.

La foresteria, realizzata e arredata con i fondi dell’Unione Europea, è utilizzata come archivio comunale e versa nel pieno degrado.

Il giardino, non curato, è abbandonato a se stesso.

E i musei realizzati al suo interno? Il museo archeologico, che ospita, tra l’altro, le statue romane viste in tutto il mondo, è chiuso; quello naturalistico non è certo nelle migliori condizioni.

E pensare che in tutta Italia, in quest’ultimo fine settimana, sono stati aperti i “luoghi del cuore” del FAI: monumenti, case storiche, dipinti e ambienti naturali strappati al degrado e restituiti al loro splendore.

Se non si corre ai ripari al più presto, si rischia di perdere un patrimonio storico e culturale di notevole valore.

In pochi sanno, ad esempio, che uno dei tre castelli dipinti dal Mantegna nella “camera degli sposi” di Mantova è il Castello di Palombara, dove il grande pittore aveva soggiornato. E la “camera degli sposi” affrescata da Andrea Mantegna, capolavoro assoluto del rinascimento, è un sito UNESCO tra i più visitati in Italia!

E’ una necessità impellente reperire risorse per evitare che ciò che è giunto fino a noi vada perso e al contrario si conservi inalterato e diventi fonte di ricchezza per il nostro territorio.

Il Castello che domina la valle del Tevere è forse la principale risorsa per la nostra comunità, non abbandoniamolo lasciandolo al degrado.

Serve una politica intelligente che sappia valorizzare il patrimonio storico che abbiamo ricevuto per consegnarlo alle future generazioni.

 

 

 

 

 

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