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Parole al vento

“... si credono potenti e gli va bene, quello che fanno e tutto gli appartiene”
Povera Patria, Franco Battiato

Il sindaco e la legge

Ad ascoltare le parole del Primo cittadino nell’ultimo Consiglio Comunale c’è da rimanere sconcertati per le affermazioni sul rispetto delle regole ed il valore della trasparenza amministrativa.

Chiariamo subito che noi pensiamo non ci sia da stare allegri se l’Italia ha bisogno di un’Autorità Indipendente che ha come compito la lotta alla corruzione nella Pubblica Amministrazione; e che il solo fatto che sia stata istituita dovrebbe far riflettere a fondo.

C’è, e tutti noi sappiamo bene se ce n’è bisogno!

Ora, il nostro Sindaco in Consiglio Comunale ha affermato che non intende rispettare le regole, a suo parere insensate, che l’Autorità Anticorruzione ha emanato in merito all’assegnazione e all’erogazione dei soldi pubblici alle associazioni. Ha detto in altre parole che non intende rispettare e non vuole più assolvere al dovere di “trasparenza” e di “imparzialità” che deve essere garantito dall’Amministrazione Pubblica ai cittadini e alla società civile.

E allora ci vengono in mente tutti quei sindaci ed amministratori locali che per far rispettare quegli stessi principi di “trasparenza” ed “imparzialità” sono quotidianamente minacciati di morte. Pensiamo ai Falcone, Borsellino, Chinnici, Livatino: cosa direbbero ascoltando le parole del nostro Sindaco in pieno Consiglio Comunale? Le parole del nostro Sindaco sono parole al vento che esprimono insensatezza politica e disprezzo per le Istituzioni.

Caro Sindaco, la politica non è solo il raggiungimento e la gestione del potere, attraverso promesse prima e mantenimento delle stesse poi. Il buon governo della città non passa per l’elargizione di “riconoscimenti” o “elemosine” all’associazione di turno.

È chiaro a tutti che il Sindaco ha l’idea dell’uomo solo al comando. Le scelte quotidiane sono coerenti con l’occupazione di ogni spazio di potere.

Per noi di Progetto Palombara la questione della legalità è centrale così come operare per la convivenza e per il bene comune. In nessun caso tolleriamo altre parole insensate che devono far vergognare il Primo ed ogni cittadino di Palombara che si rispetti. Da ultimo non rimane altro da fare che ricordare al Sindaco il giuramento prestato con il dovere di servire la Repubblica Italiana rispettandone le sue leggi.

Il sindaco e la disobbedienza civile

Una seconda affermazione, anch’essa degna di nota, è il richiamo alla disobbedienza ad una legge che si ritiene ingiusta: l’obiezione di coscienza. Vogliamo far chiarezza. Una cosa è certa: la cultura dell’obiezione di coscienza, e dunque della responsabilità, è lontana mille miglia dalla cultura del “credere, obbedire, combattere”. È una posizione etica. La sua origine la troviamo in una tragedia di Sofocle: Antigone, disobbedisce a Edipo Re per “obbedire alle leggi non scritte, eterne, immutabili”, e paga con la vita l’obbedienza a quella “Legge” non scritta.

Ora, vorremmo conoscere a quale “legge non scritta” intende obbedire il nostro Sindaco! Forse alla legge del “Me ne frego” delle regole e delle leggi...

E’ indubitabile, e anche tutti i suoi Consiglieri di Maggioranza dovrebbe prenderne atto: il Sindaco non ha reso un buon servizio alle istituzioni che rappresenta.

Non vogliamo spendere altre parole!

Noi riteniamo invece che la nostra Amministrazione dovrebbe applicare il più celermente possibile il Regolamento sulle Associazioni, già esistente ed approvato all’unanimità già da qualche anno, soprattutto per quanto concerne la realizzazione dell’”Albo delle Associazioni”. Disponiamo già degli “strumenti” per sostenere le manifestazioni culturali e le tradizioni senza intaccare i principi di “imparzialità” e di “trasparenza”.

Si tratta di trovare le modalità concrete con ad esempio far funzionare la “Consulta delle Associazioni” e regolamentare in modo “chiaro” e “pubblico” le modalità concrete di “patrocinio” e di “contributo” alle manifestazioni e agli eventi nuovi, o tradizionali come le Sagre. Le nostre sono proposte che possono trovare presto forma, così da impedire ogni possibilità di clientelismo, anticamera di guai ancor maggiori.

Chiediamo trasparenza.

Le nostre non sono parole al vento.

 

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