Il Castello Savelli, un patrimonio dei palombaresi
- Categoria: Turismo, Cultura e Sport
- Pubblicato: Martedì, 10 Febbraio 2015 12:28
L’espressa volontà manifestata dall’attuale Amministrazione Comunale di concedere in “locazione” ad un privato con delibera della Giunta Comunale n° 155 del 4 dicembre 2014, tramite pubblica gara, la Foresteria del Castello, il Giardino e la Sala Ottaviani, lascia perplessi tutti coloro che ne vengono a conoscenza.
Lo sconcerto non nasce solo perché si vuole privatizzare parte di un Bene Pubblico, custode dell’identità storica di un intero paese, ma è determinato soprattutto dalla natura strettamente economica dell’intervento e dal particolare momento in cui questo si manifesta (a ridosso delle elezioni). Non si tratta, infatti, di un'operazione per la migliore fruizione e valorizzazione culturale in senso stretto di quest’ala del Castello e del resto dell’intera struttura, ma di una locazione che solo all’apparenza sembra aver la pretesa di attivare il tanto sospirato motore del turismo nella nostra cittadina.
L’Avviso Pubblico del 23 gennaio 2015
L’Avviso Pubblico è per la “locazione” di parte degli spazi del Castello e per "l’apertura di un’attività turistico-alberghiera-ristorativa" che andrebbe ad installarsi prepotentemente in una notevole porzione di esso (tra l’altro una delle principali ad essere utilizzata durante le manifestazioni). Il canone annuo di base per l’affidamento ammonta a 15.000 euro, che è la media degli incassi già registrati in un anno dallo stesso Castello nella situazione in cui versa oggi.
Non c’è quindi un reale bisogno di un privato che garantisca queste entrate, che di fatto è stato già possibile guadagnare. Con quest’atto amministrativo l’Amministrazione Comunale abdica ad una specifica competenza: la programmazione dell’attività turistica e ad un piano di sviluppo locale che ha per motore il Castello Savelli.
Con questa decisione la Giunta conferma la totale incapacità di migliorare il settore turistico nel nostro territorio, ma soprattutto è incosciente e si è resa irresponsabile verso la gestione di questo immenso patrimonio in questi ultimi anni.
Il nostro Comune ha la fortuna di possedere un tesoro che in molti ci invidiano.
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Prendere il treno all’ultimo minuto
Un'Amministrazione nobile negli intenti esprime la volontà di valorizzare il nostro Castello dai primi anni di governo e non prima delle elezioni.
Per “garantire una più qualificata rete di servizi in senso culturale e turistico” (così come riportato nella disciplinare di gara, prima pagina) si sarebbe potuto agire molto prima: di tempo, infatti, se ne è avuto più che a sufficienza ed oggi il Castello Savelli di Palombara Sabina con i suoi musei avrebbe già dovuto essere un polo attivo e più che avviato di attrazione culturale, turistica e locale, con numerose e continue attività promosse dal Comune, magari avvalendosi dell’aiuto delle associazioni culturali locali, in collaborazione con le scuole e le università.
I musei di cui parliamo sono il Museo naturalistico ed il Museo archeologico.
Il primo è stato operativo negli anni passati, ma poi è stato smantellato per fare posto al secondo, inaugurato in pompa magna nel 2008 e chiuso dopo poco (forse proprio a breve dovrebbe riprendere la sua attività).
L'importanza del Bene Comune
Una vera spinta alla promozione ed alla fruizione del nostro territorio si può quindi avere solo restituendo il Castello Savelli alla comunità e non privandola di una sua parte fondamentale.
Una soluzione può essere trovata integrando pubblico, privato e società civile nella gestione del Castello. L’alternativa al solo “privato” esiste ed è rappresentata dalla competenza, dalla passione e dalla vera volontà di agire nel miglior modo possibile e nell’interesse della collettività. Si tratta di animare il territorio con un piano di sviluppo e di marketing territoriale intelligente da parte della Pubblica Amministrazione, suscitare nelle associazioni il senso della condivisione per le attività da svolgere all’interno degli ambienti, responsabilizzare la Pro Loco per attuare le specifiche competenze istituzionali e, infine, individuare un soggetto privato o del privato sociale capace di gestire il Castello migliorandone la fruibilità ed i servizi offerti alla cittadinanza.
Il provvedimento da adottare da parte della futura Amministrazione, in quest’ottica, dovrebbe essere una concessione ad un raggruppamento di soggetti (pubblici, privati e del privato sociale) che attuano un progetto pluriennale con obiettivi specifici da raggiungere.
Il nostro marchio di “Qualità”
Solo nella sua totale interezza e senza che una sua parte integrante sia letteralmente “regalata” ad un’impresa privata, il Castello Savelli ha tutte le potenzialità per poter diventare un vero e proprio marchio di qualità, simbolo di un intero territorio ricco di storia, archeologia, bellezze naturali ed enogastronomia: il fulcro di un’intera economia locale in cui potrebbero convergere, diramarsi e diffondersi diversi tipi di attività, spaziando dalla cultura al turismo alla promozione di prodotti tipici.
Azioni di questo tipo sono state già proposte in passato, con rassegne artistiche, manifestazioni culturali e congressi sull’olio e altri prodotti del nostro territorio, riscuotendo al tempo un grande successo.
Anche l’accesso ai Fondi Europei, con progetti specifici, può aiutare nella realizzazione del piano di sviluppo in un'ottica di incremento dell’occupazione. Se si copiassero le buone pratiche o le azioni realizzate dai paesi vicini con problematiche simili alle nostre, si otterrebbero risultati migliori.
Ad esempio, il Comune di Magliano Sabina, in provincia di Rieti, ha ristrutturato ed arredato un antico monastero e lo ha adibito ad Ostello per i giovani, e non solo. In quest’ultimo periodo sono stati ospitati nelle antiche stanze gruppi universitari provenienti da diverse parti del mondo, mentre alcuni spazi sono stati dedicati alla vendita dei prodotti tipici locali.
Tutto questo è stato realizzato con le risorse del Piano di Sviluppo Rurale (Fondi strutturali dell’UE - Regione Lazio PSR 2008 - 2014).
http://www.progettopalombara.it/news/turismo-cultura-e-sport/125-il-castello-savelli-un-patrimonio-dei-palombaresi#sigFreeIde0e582fe94
Per migliorare, delle volte, basterebbe ispirarsi a ciò che di buono gli altri realizzano.
Siamo tutti noi, quindi, che dobbiamo tornare ad amare e rispettare questo gioiello che il tempo e la storia hanno permesso giungesse fino ai nostri giorni in tutta la sua imponenza e la sua maestosità, testimone delle vicende di cui è stato protagonista, intercalate nella storia più ampia dell’intera penisola italiana e dell’Europa medievale e rinascimentale.
Il nostro futuro ha un cuore antico
Il Castello Savelli è oggi un corpo ferito ed ormai silente, il cui cuore pulsante e la nuova anima possiamo essere solo noi Palombaresi, noi che vi siamo legati da un vincolo che va oltre i secoli, da un qualcosa di antico ed ancestrale che scorre nelle nostre vene e che proviene dal passato dei nostri avi.
È giunto il momento di tornare ad essere pienamente coscienti della ricchezza di cui siamo circondati, per evitare che ci si approfitti della situazione di inconsapevolezza e di abbandono in cui versa l’identità storica della nostra Palombara, proprio come sta accadendo adesso, con il grande rischio di privare tutti noi, per molti degli anni a venire, di un qualcosa che ci appartiene e che potrebbe invece risorgere come un’antica fenice, facendo rifiorire con sé tutto il territorio, soprattutto senza questo tipo di privatizzazione che, al contrario, gioverebbe solo a pochi.