Olivicoltura in Sabina: un settore in ginocchio
- Categoria: Attività Produttive, Trasporti e Sviluppo del Territorio
- Pubblicato: Martedì, 18 Novembre 2014 10:07
I più anziani sostengono di non ricordare un simile panorama desolante. Ed in effetti basta girare ed osservare il panorama laziale (ma non solo), per accorgerci che siamo di fronte ad uno spettacolo non usuale per la stagione.
Normalmente in queste settimane è tutto un pullulare di mezzi agricoli e di messa a punto delle attrezzature che si utilizzano per la raccolta delle olive: invece oggi è tutto fermo, come se l’olivicoltura non facesse parte del bagaglio economico, di tradizioni e di vita vissuta dei paesi della Sabina.
Ancora più deprimente è il quadro dei frantoi deserti: due o tre cassoni pieni a fronte di cataste di cassoni vuoti.
E’ il frutto dei mutamenti climatici, del mancato inverno che ha consentito lo sviluppo dei parassiti, delle lunghe e piovose mezze stagioni che hanno sviluppato le malattie da fungo, del vento quasi inesistente che ha limitato l’impollinazione e dell’estate calda ed umida che ha moltiplicato le presenze della mosca olearia, che provoca una minor resa e un peggioramento della qualità dell’olio. Una combinazione letale che ha completamente fiaccato gli sforzi dei produttori.
Siamo di fronte ad una situazione limite, forse sottovalutata fino a qualche mese fa: in primavera inoltrata sembrava si fosse davanti ad una stagione produttiva non eccellente, ma nessuno poteva pensare che le famiglie del territorio della Sabina fossero nella condizione di dover acquistare l’olio per far fronte anche alle esigenze familiari. Un evento di queste dimensioni non si verificò neppure nel 1985 quando una gelata compromise oltre il 70% degli oliveti preesistenti nel territorio.
E nonostante tutto, dalle istituzioni pubbliche non c'è stata grande attenzione, tranne quella richiamata da alcuni rari interventi di amministratori locali, come il sindaco del paese di Poggio Moiano, nel territorio reatino, che ha deciso di correre ai ripari ponendo la questione, in maniera formale, alle autorità, ai rappresentanti politici ed alle organizzazioni agricole. Nella nota inviata, tra gli altri, al Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ed al Prefetto di Rieti, ha chiesto di interessarsi della situazione eccezionale e di attivare le procedure per il regime di aiuti, tesi a indennizzare la perdita della produzione agricola.
Si rimane in attesa di risposte concrete alle domande degli olivicoltori e delle famiglie, per i quali la mancata produzione ha rappresentato un handicap economico, nonché l'arrestarsi di un indotto di un settore fortemente caratterizzante del nostro territorio, che deve essere sostenuto, soprattutto nei momenti di reale bisogno, per non perdere i risultati ottenuti negli anni che hanno portato a risultati di eccellenza come la Dop Sabina ed i percorsi in agricoltura biologica.