Profondo rosso
- Categoria: Bilancio, Tributi e Servizi Generali
- Pubblicato: Sabato, 08 Aprile 2017 21:40
Le minoranze hanno il compito di controllo sugli atti amministrativi ed i cittadini di Palombara hanno il diritto di conoscere la situazione economico-finanziaria (cioè del debito “reale”) del nostro Comune. Per questa ragione i nostri Consiglieri hanno fatto richiesta di accesso agli atti per avere informazioni certe sulla situazione economica del comune di Palombara in merito alle fatture non ancora pagate al 31/12/2016.
Tutti erano a conoscenza del bilancio in “rosso” ma nessuno immaginava il “profondo rosso” che è emerso: il debito delle casse comunali al 31/12/2016 è pari a € 13.179.924,90!!!
Avete letto bene… oltre tredici milioni di euro.
La cifra, che fa rabbrividire, è la somma delle fatture non pagate per lavori e forniture per € 7.090.093,90, il prestito accordato dalla “Cassa depositi e prestiti” di € 3.440.378,54 e gli anticipi ottenuti dalla tesoreria di € 2.649.452,36 non restituiti alla fine dell’anno 2016.
Le fatture non pagate
La somma totale delle fatture non liquidate al 31/12/2016 ammonta a € 7.090.093,90. La legge (art. 9 del D.L. 78/2009) impone la tempestività nei pagamenti e che le fatture siano pagate dalla Pubblica Amministrazione in tempi certi tra i 30 e massimo 60 giorni, il nostro Comune sta invece liquidando in questi giorni, con le risorse di bilancio di quest’anno, le fatture relative a lavori effettuati nel 2015.
Le imprese che lavorano per il nostro comune di fatto devono aspettare circa 2 anni per vedere saldata una fattura.
Cassa Depositi e Prestiti
L’amministrazione comunale ha ottenuto n. 2 prestiti dalla Cassa Depositi e Prestiti (da restituire in 30 anni con gli interessi), per pagare i debiti “liquidi, certi ed esigibili” maturati e non pagati: - alla data del 31.12.2012 di € 1.937.530,22; - alla data del 31.12.2014 di € 1.502.848,32; e quindi per un totale di €. 3.440.378,56. Al riguardo c’è da dire che normalmente vengono accesi prestiti per investimenti per la realizzazione di opere pubbliche, mentre invece, in questo caso, con tali prestiti ci si pagano debiti insoluti a causa di mancanza di liquidità di cassa.
Anticipi di cassa della Tesoreria
C’è poi l’anticipazione di cassa fornita dalla Tesoreria e non restituita al 31/12/2016. Tale anticipazione, si legge sulla relazione del Revisore dei Conti allegata al Bilancio di previsione 2017, è di € 2.649.452,36.
Come si è arrivati a questo risultato a dir poco “disastroso”
La chiusura dell’esercizio finanziario del 2012 vedeva un disavanzo di amministrazione di € 1.965.459,08. In questo caso fu deliberata una copertura adeguata, spalmando la suddetta cifra nel triennio successivo, per cui i bilanci degli anni 2013, 2014, 2015 erano già gravati in partenza da una consistente passività.
Nel 2014 poi, il Comune riconobbe “debiti fuori bilancio” per complessivi € 706.447.38.
Ad aggravare la situazione è stato il debito della società partecipata del Comune (la "MU.SA"), che ha significato l’intervento finanziario per le casse comunali di € 981.000,00 (differenza tra debiti e crediti). Inoltre, nell’anno finanziario 2014, ha fatto fronte a debiti per le annualità finanziarie 2010, 2011, 2012, 2013 e parte del 2014 per € 7.820.000,00.
Cosa dice la “Corte dei Conti”
Il comune risulta sotto controllo da parte della Corte dei Conti (organo di controllo per l’attività amministrativa e contabile degli Enti Locali) a causa degli equilibri di bilancio, della gestione finanziaria e di irregolarità rilevate con due diverse deliberazioni della stessa Corte: la prima, la n° 129/2014, per i conti consuntivi per gli anni finanziari 2011 e 2012 e la seconda, n°110/2016 per i consuntivi per gli anni finanziari 2013 e 2014.
Cosa intende fare l’Amministrazione comunale?
Questa situazione finanziaria oltre ad essere imbarazzante è anche molto preoccupante perché blocca gli investimenti per il futuro del nostro territorio.
Non è solo questione di progetti da promuovere per rendere la vita dei cittadini migliore con servizi di qualità ma anche di trovare le imprese che accettano di essere pagate a 2 anni anziché a 30 giorni, come del resto vuole la legge italiana.
Quali soluzioni il Sindaco propone per risolvere questo problema?
Pensa a una vincita al Superenalotto?
Prevede la vendita del Castello?
O magari chiedere altre anticipazioni, fare nuovo debito o sperare - semplicemente - nella “manna dal cielo”?